Introduzione alla ricarica delle munizioni
Intro
Come già anticipato nella premessa, non ci saranno delle sezioni dedicate alle fasi STEP BY STEP della ricarica, dove il mio consiglio si ferma all'invito di frequentare un corso presso qualche sezione di TSN o Poligono privato, ma credo doveroso comunque un accenno alle attrezzature di base indispensabili per chi vuole cimentarsi in quest’avventura.
In commercio ci sono dei KIT BASE per la ricarica, completi di pressa, bilancino, imbutino per la polvere, dosatore, utensili per la pulizia, lubrificante per bossoli con relativo pad e porta bossoli. Tuttavia, vi elenco ciò che dovrebbe procurarsi un cacciatore o tiratore prima di iniziare la fase vera e propria di ricarica casalinga:
· Loading Manual (Manuale)
· Reloading press (Pressa)
· Set DIES + relativo Shellholder(per il calibro prescelto)
· Priming unit (innescatore)
· Priming tray ( porta inneschi )
· Powder scale ( bilancino )
· Powder trickler ( centellinatore per polvere )
· Powder funnel ( imbutino )
· Case lubricant ( lubrificante per bossoli )
· Case lubricant pad
· Dial indicating caliber (calibro, preferibilmente con incrementi da 0.001")
· Case trimmer with pilot ( tornietto con relativo innesto )
· Deburring tool
· Loading blocks ( porta bossoli )
· Safety glasses ( occhiali di sicurezza )
· Bullet puller ( martello cinetico )
In linea generale mi soffermerei invece su una serie di riflessioni che possono interessare non solo il ricaricatore di munizioni metalliche ma sicuramente anche chi si dedica alla ricarica delle munizioni spezzate destinate alla canna liscia.
La fatidica domanda che molti cacciatori o tiratori sportivi si porranno sarà: perché ricaricare?
In realtà ci sono molteplici risposte. Spesso chi si dedica alla ricarica domestica può essere spinto da una o più motivazioni, le più comuni possono essere:
- Precisione : Con lo studio e l'adattamento di una determinata carica alla propria arma, grazie alla combinazione e selezione di polvere, innesco, palla, lunghezza finita della munizione, la cartuccia assemblata alla fine risulterà un vestito sartoriale. Per quanto le case produttrici di munizioni negli ultimi anni stiano fornendo prodotti di serie, sempre più precisi e performanti, non potranno ancora eguagliare una ricarica studiata e assemblata, specificatamente per la nostra arma.
- Economicità : Oggi, questo concetto è un po’ anacronistico, poiché acquistando degli ottimi componenti (palle, bossoli ecc..) potrò superare anche il costo del prodotto industriale. In linea generale, molte munizioni da caccia o da tiro, forse per l'aumento delle materie prime e dei costi di produzione, sono vendute comunque a prezzi esorbitanti. Considerando che l'esercizio propedeutico è indispensabile, se un cacciatore più volte l'anno si dedicasse a sessioni di tiro con armi camerate nei calibri in 7mm / 8mm / 9mm, dovrebbe mantenere una linea di fido bancaria sempre aperta. Le cartucce metalliche a palla più utilizzate in Italia come il 30.06 Spring. e 308 Win mediamente costano dai €40,00 a 60,00€ per una scatola da venti pezzi, mentre un 7mm Rem. Magnum può arrivare a costare fino a 100,00€ sempre per venti munizioni. La variazione del prezzo naturalmente è generata dalla tipologia e peso di palla, polvere, materiale e non ultimo il brand (marca). Sono reperibili spesso a prezzi più economici calibri originariamente nati per scopi militari, come il 223 Remington, il 308 Winchester, il 7,62X54R o 7,62x39 per i quali sono spesso offerte munizioni a costi "quasi" irrisori, provenienti da vecchi stoccaggi. Questi munizionamenti spesso non sono idonei all'uso venatorio poiché offerti con palle FMJ e la relativa precisione, anche nel caso riusciste a recuperare palle “Spitzer”, lascerebbero in via generale, molto a desiderare. Queste riflessioni valgono ovviamente anche per la ricarica delle munizioni spezzate, anzi possiamo affermare che tale pratica oggi giorno è assolutamente antieconomica. Io per diletto la continuo a praticare ma sommando il costo dei singoli elementi come bossoli, inneschi, borre e il piombo che rimane la voce di spesa più importante, conviene sicuramente acquistare una buona scatola di cartucce in armeria. Ovviamente parliamo di prezzi medi per i materiali acquistati nuovi, non parlo di componenti recuperati o ricevuti in regalo, in quel caso potrei anche ricaricare a costo zero e l’economicità in questo caso rientrerebbe a pieno titolo.
- Usi particolari: Se volete predisporre delle cariche specifiche per esigenze venatorie, magari assemblando una determinata palla, più pesante o leggera, rispetto a quanto commercializzato, non potete esimervi dalla ricarica. Pensate a certi calibri offerti solo in alcune versioni di peso o conformazione, per non dire esclusiva, sarebbe insensato utilizzare una palla ultraleggera nel fitto di un bosco, solo perché è l'unica disponibile dall'importatore, magari la stessa era stata concepita per tiri radenti in assenza di ostacoli nelle praterie Americane.
- Necessità: E' un termine improprio, ma la necessità sta nel fatto che se voglio utilizzare l'arma camerata in qualche calibro raro, magari importato dal nonno quando è rientrato dall'America o Canada e non avrò a disposizione nessuna casa di munizioni che produrrà la mia cartuccia, la ricarica diventerà obbligatoria per forza di cose. Pensiamo ai calibri ancora utilizzati non solo negli USA ma anche in Germania e altre nazioni Europee, come il 22 Savage, 257 Roberts, 7 x 61 Sharp & Hart, 300 Savage, 6.5 x 54 Mannlicher-Shoenauer, 358 Winchester, oppure il famigerato calibro 8 x 50 Ungherese, nato con lo Steyr M95 poi convertito in 8 X 56, per non parlare di cartucce Wildcats, vecchie e nuove, come il 221 Fireball, 6.5 mm TCU, 270 REN, 7x45mm INGRAM, 7mm IHMSA, ecc...
- Hobby: Ultima voce, ma non meno importante, raggruppa in sintesi il motivo per cui molte persone decidono di ricaricare. È vero che molti cacciatori o tiratori, potrebbero anche acquistare munizioni commerciali, pensiamo alle persone fortunate che non hanno problemi economici, altri ancora non hanno semplicemente tempo a disposizione. Non tutti sentono l’esigenza di sperimentare, ma chi si dedica alla ricarica, vuole spesso solo dedicare del tempo alla propria passione. Conosco persone che dedicano più ore a lucidare armi, leggere manuali, che recarsi a cacciare o sparare al poligono.
Dando spazio anche alle idee dei detrattori, è giusto ricordare che nonostante le motivazioni sopra descritte, molti cacciatori potrebbero obiettare con altrettante affermazioni. Per chi poi non spara più di qualche colpo l’anno, in effetti, tale pratica diventerebbe antieconomica e rischierebbe di far desistere molte persone nell’avvicinarsi a quest'arte.
Capisco che non sia semplice ammortizzare il costo iniziale di pressa, dies e materiale di consumo ma come avrete potuto leggere le motivazioni sono molteplici e ognuno potrà individuarne una se vuole. Ovviamente la ricarica non è obbligatoria, ci mancherebbe. Come ripetuto, ci sono svariati motivi per cui cimentarsi in questa pratica e ce ne sono altrettanti per non iniziare.
Anche se è un concetto che ho già esternato, sottolineo l'importanza nel ricordare che la ricarica è un processo intrinsecamente poco pericoloso ma lo può diventare se compiuto da soggetti non competenti. Ricordatevi di leggere il maggior numero di bibliografie possibili e consultate sistematicamente gli aggiornamenti rilasciati dalle principali case produttrici di polvere da sparo o munizioni. Per minimizzare i rischi, inevitabilmente connessi a tale pratica, è necessario osservare scrupolosamente le regole comportamentali di base reperibili sempre in tutti i manuali o siti web dedicati all’argomento.